Contea di Londilandia

CONTEA di LONDILANDIA
La contea dei mercanti e’ la diretta emanazione della sua città principale: La città dei mercanti
La città dei mercanti nacque dalla ristrutturazione del primo villaggio portuale della valle Il molo dei mercanti
Il molo dei mercanti nacque alcuni anni prima della salita al trono di Sua maestà Innocentissima Linnea Selede Isilva, come piccolo villaggio dove le navi provenienti da paesi orientali venivano letteralmente prese d’assalto dei mercanti della valle alla ricerca di preziosi carichi da rivendere ai piccoli villaggi e cittadelle sparse nei territori della valle.

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La Storia del Molo dei Mercanti e l’amicizia con Alonso de Valadiel

In questa scena politica Rimeyes si mosse per migliorare la struttura del molo ed il primo passo fu la costruzione, intorno ad esso, di una città altrettanto grande ed importante quanto le province sparse per al valle dei sogni.
Per raggiungere il suo obbiettivo il lungimirante capovillaggio chiamo un giovane ingegnere, pieno di idee e pieno di entusiasmo, dalla lontana Hispaniola.
L’incontro tra i due avvenne in gran segreto per volere di Rimeyes che temeva di essere accusato di cospirazione in un momento storico difficile e per Rimeyes era importante cominciare i lavori di riorganizzazione in gran segreto ed al più presto possibile. Offrì al giovane Ingegnere il titolo di conte qualora tutto fosse stato fatto in tempi brevi.
Questo accadeva tre anni prima della fine del regno di sua maestà Arnyon: Il giovane ingegnere si chiamava Alonso de Valadiel e, abbagliato dall’opportunità di un titolo, si mise a lavorare su un progetto che fu giudicato a dir poco irraggiungibile.
Si parlava di strade, di mura di cinta, di banchine in legno e pietra per rubare più spazio possibile al mare, di un molo dei mercanti che diveniva una città sull’acqua. Alonso si preoccupò anche di progettare quattro stazioni commerciali che sarebbero state costruite immediatamente prima dei confini con le altre regioni della valle.. Si erano gettate le basi per la nascita della contea Dei mercanti……

Il progetto venne approvato ed immediatamente si raccolsero più operai possibili per la messa in costruzione del nuovo molo dei mercanti. Le piccole banchine di attracco vennero smantellate e vennero ricostruite delle nuove strade in legno che rubarono spazio al mare. Il progetto prevedeva grosse banchine che dovevano fungere da strade per la posa delle pietre, in pochi anni il piccolo porticciolo si ingrandì rubando acqua e posando pietre e legna. Da 10 attracchi la città dispose di attracchi per poter offrire riparo a 30 navi contemporaneamente. Ogni attracco venne fornito di un grande piazzale largo dove le merci potevano essere posate.

Rimeyes oltre al lato urbanistico fece anche sviluppare il lato scientifico del molo. Incaricò studiosi ed alchimisti di trovare sistemi di carico e scarico veloci e sicuri.. Venne sviluppato così l’argano a tre morse… uno speciale argano che permetteva il carico di una nave intera in meno tre ore. Il progetto continuò anche quando Sua maestà innocentissima Linnea Selede Isilva ereditò il trono e durante al guerra di Kromdar, mentre tutte le attenzioni, erano rivolte alla lotta politica e militare contro il dio del crepuscolo, Alonso De Valaldiel continuò l’ opera lenta ma inarrestabile di rimodernamento..

Vennero costruite due strade, La “Strada di Arnyon o del mattino” chiamata così per il suo volgere ad est direttamente verso la gola di Dygray passando al confine di Terre Elfiche e Faireyarth,  e la “Via cali’ ” (via della luce) che collegò direttamente la contea dei mercanti con la regione di Cloudfort passando per Cronifugia.

All’inizio di ogni strada venne costruita una piccola stazione commerciale per il pagamento del pedaggio e per lo stoccaggio dei prodotti che entravano ed uscivano dalla contea dei mercanti.

Nacque così una rete viaria divisa in quattro grosse vie che collegavano le principali città del regno, una rete che veniva usata per traffici commerciali e per il passaggio degli eserciti. Strade pulite e sicure che permettevano ai carovanieri di viaggiare con grossi e preziosi carichi senza temere di predoni o altro.

Alonso de Valadiel si dimostrò un assennato politico quando, chiamato a governare per conto di Rimeyes, seppe stringere rapporti di amicizia con tutti gli amministratori ed i potenti della valle, tenendo sempre un occhio alla corona. Questa capacità di mediazione gli diede la possibilità di prendere il potere nel molo dei mercanti, quando Rimeyes parti per conto di Sua maestà.Grazie ai suoi meriti ma soprattutto alla sua intelligenza politica Alonso ebbe l’appoggio di tute le gilde, che intanto si erano costituite, e delle piccole corporazioni presenti nel molo. Grazie , infine ad un abile manovra politica l’ingegnere Alonso del Valadiel spari e nacque il conte di Valadiel: Signore della Città dei mercanti.

Il Molo dei Mercanti è una città che nasce un secolo prima quando alcuni pescatori lungo le rive del fiume Amstek costruirono un ponte che attraversava il corso d’acqua nei pressi dell’Ei, una grossa insenatura di acqua salata. Delle porte in legno sul ponte servirono come diga che proteggeva la città dalle violente e disastrose inondazioni dell’Ei. La foce del fiume Amstek, fu utilizzata come un porto naturale che divenne nel tempo il maggiore porto del continente, motivo per cui la città gode di una certa libertà di governo e un sistema di monetario indipendente.

Dopo la devastazione avvenuta nell’era del dominio dei draghi, il porto venne ricostruito seguendo i vecchi progetti di Alonso de Valandier (morto durante l’invasione), ampliandone la capacità e rinforzandone le banchine per consentire l’attracco alle numerose navi che trasportavano i materiali per la ricostruzione, comprese le due navi da guerra sempre pronte a salpare.

Il Molo dei Mercanti conta circa 200.000 abitanti, numero ottimale per lo sviluppo economico della città, si estende in parte sulla fitta rete di rii che si riversano nell’Ei grazie alle palafitte e ai ponti sul lato est ed affonda le fondamenta nella terra ferma sul lato ovest.

E’ una città di contrasti e chiari scuri così come le vie, strette tra le abitazioni in mattoni rossi alti tre piani, dove la luce del sole crea nette zone di luce e di ombre. Il cuore della città è custodito da una cerchia muraria nella zona nuova del Molo dei Mercanti ed affonda le fondamenta nella terra solida di Londilandia. Qui si trova il palazzo governativo, la corporazione della borsa, la gilda del Terzo Occhio, la banca di scambio, sei banchi di pegni, il palazzo dell’asta, il tempio di Santa Visirre, venti locande la cui più rinomata è l’Oca Selvaggia, le terme e la grande piazza centrale usata per il mercato e gli eventi più importanti della città.

Abbandonate le mura attraversando uno dei due ponti levatoi costruiti per la difesa, la strada principale si ramifica in vie più piccole seguendo i molti rii che attraversano il Molo dei Mercanti. L’urbanistica è un vero e proprio labirinto fatto di ponti grandi e piccoli, ghermito di gente durante il giorno; abitanti, viandanti, mercanti. Le piccole piazze, i mercati, le botteghe e le molte taverne, sono un vivace insieme di colori e brio. Il modo più pratico per spostarsi tra le case ed i palazzi sono le piccole imbarcazioni e le chiatte, motivo per cui si trovano ormeggi ovunque compresi i barcaioli che per poche monete offrono il servizio di trasporto.

La zona del molo viene controllata dalla milizia mercantile chiamata la Daga, vigilano che non vengano rubate le merci nei depositi e scoraggiano la concorrenza (a loro dire) sleale.

La notte il Molo dei Mercanti cambia volto, sebbene dentro le mura viene tollerata l’asta privata delle reliquie ritenute fuorilegge perchè tutti ne trovano un tornaconto, la zona del molo cambia perfino nome.

Di pari passo con la crescita della città, con la crescita dei rapporti commerciali, nacquero le prime corporazioni volte a migliorare la produzione e quindi il guadagno dei veri settori economici della Città.

La prima a nascere fu la Corporazione della Borsa : questo gruppo racchiudeva tutti i mercanti più importanti della città ed aveva grossa influenza nelle decisioni amministrative per ciò che riguardava la regolamentazione delle decime e delle tasse di pedaggio. Inizialmente aderirono a questa corporazione solo i mercanti di tessuti, di gioielli e di spezie, successivamente si unirono ad essa tutti i mercanti che risiedevano nella città ed essa cambiò nome in Gilda della Borsa

La Gilda del Terzo Occhio

Associazione non ufficiale che si occupa di mantenere le strade “pulite” . Si tratta di un gruppo pseudo legalizzato di ladri  ed assassini che si muove nei bassifondi della città. Mantiene il controllo delle entrate e delle uscite illecide del Molo dei Mercanti, assicurandosi che nessuno “da fuori” possa interferire con il commercio e lo smercio che avviene nel Porto. Il nome “Terzo Occhio” nasce dalla abitudine degli assassini di disegnare sulla fronte delle loro vittime un occhio aperto.

La struttura della citta’

Al porto commerciale si e’ aggiunto un attracco della “Guardia portuale cittadina” che grazie a delle navi veloci scorta in entrata ed in uscita tutte le navi che arrivano in vista del molo.

A terra sono state costruite altre due taverne oltre a quella precedentemente costruita e sono state espropriate due costruzioni per poterle adibire a dormitori dove i marinai possano trovare riparo

Benvenuto al Molo dei Mercanti viaggiatore, chiunque tu sia, qualunque cosa tu vada cercando.
Qui si incontrano cielo e mare a fare da cornice all’avvicendarsi di genti e storie.
Il sole sorride radioso sulla spuma del mare a salutare e scaldare il cuore di chi inizia un nuovo giorno.
La luna veglia su chi non trova pace di notte.
Le stelle si piegano ad accarezzare e scompigliare i capelli di chi cerca alla loro luce risposte.

Le strade di notte perdono i loro familiari e rassicuranti contorni, fino a non sapere più dove portino, la notte costringe a maggiore sensibilità, i colori e i suoni si attutisco e si smorzano, ciò che di giorno si dà per scontato l’incertezza della notte costringe a riscoprirlo, la luce degli astri illumina ombre in cui si specchiano le gioie e i tormenti dell’anima, finché il sole sorge e a poco a poco le nebbie si diradano e cedono il posto alla luce e la vita torna a scorrere calda, partecipe e forte nelle vene.

Qui l’incessante movimento del mare si confonde con il succedersi delle vite, con il rincorrersi e unirsi dei destini di creature mortali e immortali.
Qui c’è luce e oscurità, e ombre che si intrecciano ai colori in fitta trama di sottili e resistenti fili.
Qui partono strade e salpano navi che portano in ogni luogo conosciuto, qui iniziano vie che porteranno dove nessuno è mai giunto prima.

Qui tutto puoi conoscere e niente afferrare. Strane genti di strane razze con destini ancora da segnare, pergamene vuote in cui scrivere con inchiostro di sangue, giungono portate dall’immutabile e profondo movimento del mare.
Strane cose puoi intravedere per fuggevoli istanti, accecato dall’occhieggiare del sole, tra la schiuma di una birra, al pallido e indistinto chiaror lunare, sotto la benevola luce delle stelle.

Strani compagni di viaggio ci affianca la vita al Molo dei Mercanti…

Occhi di mare,

cuore di tempesta,

come onda sugli scogli,

ti ritrai,

poi travolgi.

Galere della Gilda dei Mercanti – Piccola flotta da battaglia ancorata al Molo dei Mercanti per difenderlo dai pirati. Si compone di 5 galee armate con sperone, balista incendiaria e ponti d’abbordaggio. Su ciascuna nave prestano servizio 30 marinai e 50 soldati.

Bandiera da guerra: “fiamma” di marina bianca e azzurra divisa in banda (orizzontale), caricata in quarto del Sole della Valle in argento.