Contea di Sybilland

La vasta Contea di Sybilland si estende per parte del confine ovest del Regno. Quasi l’intera regione gode di un clima mite e quindi di una fertile vegetazione. La città capitale della contea è la Bianca Oberian, ricca di vita e cultura. All’interno delle sue candide mura si svolge gran parte della vita politica di Sybilland.
I principali Feudi che accompagnano il territorio della Capitale, Oberian, sono: Lamayek, Kàrmin, Soliràd, Arkan, e la solitaria Baruk.
Un’altra città degna di interesse è Kaèlin sviluppatasi sulla strada conosciuta come “la Via delle Shesaq”, che collega il territorio di Lamayek ad Evànnha, altra grande città della contea.
Introvabile, per chi non è stato invitato, è la città dei druidi Gwèdh Hebik, antica quasi quanto il Bosco di Giada, e costruita in esso.
Una delle ricchezze di Sybilland, oltre ai frutti dell’agricoltura e dell’allevamento, è il Luman, la pietra bianca dei promontori Perendin che costituisce la maggior parte delle costruzioni della città. Il Bosco di Giada è il protettore della Fonte dei Sogni, essenza di divinazione e veggenza, fonte della magia dell’Aria, custode dei sogni di tutta la Valle e depositaria dell’Equilibrio dell’Esistenza. Nel sacro Bosco protettore di Evanthìa, i Druidi di Giada vegliano sulla Natura e sul suo Ciclo Vitale, contrastati purtroppo dall’infimo intervento dei Rinnegati, portatori di morte innaturale. Inoltre tre Prescelti accompagnano e sostengono la missione della Discendente, delicata fanciulla diretta succeditrice della Fonte dei Sogni e custode del futuro del regno.

La gran parte del territorio di Sybilland è composto da sconfinate distese pianeggianti. L’agricoltura è florida e la vegetazione permette anche grandi allevamenti di bestiame.
La zona si fa arida e desertica al confine con il Ducato di Ellenroth, mentre le sue principali catene montuose sono i Promontori Perendin a Nord, che segnano il limite con il territorio del Kendrew; e il versante di Sybilland dell’aspra catena di Erevos.
I principali laghi della regione sono: il lago Serten, abitato dalle Shesaq, e il lago Ferin che bagna il territorio di Soliràd a Nord.
Dai Perendin fino a gran parte della zona Ovest della Contea, si estende la grande foresta “Tàwar Melìncerin” conosciuta in lingua comune come il Bosco di Giada, custode della Fonte dei Sogni.

Tipiche di questa catena montuosa sono le Miniere Bianche.
Si incontrano a non più di 4 giorni di cammino da Oberian.
Da secoli, ormai, la gente di Sybilland estrae dal cuore dei Perendin, il Luman, la pietra bianca di cui sono composte la maggior parte delle costruzioni della Capitale.
Una leggenda è narrata dagli abitanti di Oberian.
Si racconta che: agli albori dei tempi, gli Dei, adirati per il male che ormai aveva invaso il cuore dei loro giovani figli, decisero di porre rimedio agli errori degli esseri viventi, ripulendo la terra per poi donarle nuova vita… Scagliarono così giganteschi frammenti di stelle, distruggendo tutto; ma nel momento in cui udirono il suono del pianto di un bambino solo e spaventato, si commossero al punto da non poter più proseguire. Decisero di dare un’altra possibilità ai loro ingrati figli, e li lasciarono in vita.
Le stelle cadute sul mondo, rimasero però vive. Ed ogni notte assolvono, da migliaia di anni, il loro compito e splendono in riverenza alla loro signora Luna.

Come per creare un’oasi in un immenso deserto verde, il fiume Perdan apre i suoi argini e da origine al Serten, il grande lago di Sybilland.

Qui la vegetazione diventa più rigogliosa: le longilinee forme dei Cipressi costeggiano le rive del lago, e le sue acque sono costellate di ninfee che rendono la superficie del colore dello smeraldo.

Nelle profondità del lago, si dice abitino creature meravigliose (chiamate Shesaq dalla gente di Sybilland), che di notte donano il loro canto alla signora di Melìncerin, Evanthìa (la Fonte dei Sogni).

Lontane da casa per amore della Fonte.

Nei secoli che furono, un gruppo di creature dell’Isola dei Mostri marini, nella contea di Syrenton, risalì il corso del fiume Ferin, fino, a trasferirsi nelle splendide acque del grande lago Serten, attirate dalla forza magica di Evanthìa.

Da allora questi misteriosi esseri popolano le profondità del lago, e di notte avvolgono le praterie di Sybilland con il dolce suono delle nenie che offrono, come preghiere, alla Fonte dei Sogni.

E’ però impossibile poter scorgere le Shesaq, anche passando giorno e notte sulle rive del Serten.

Ai confini con il Ducato di Ellenroth, il paesaggio gradualmente cambia: lo smeraldo delle immense praterie si dirada, le fresche acque del Perdan diventano un miraggio lontano, gl’ alberi perdono vigore e vita; rimane solo la terra, che inizia a somigliare sempre più ad un deserto.

In queste radure, gli Emryd, i nomadi, vivono e lavorano, allevando in libertà i favolosi cavalli Sylad. Creature maestose e forti, degne persino dei Re, e per questo conosciute e apprezzate in tutto il regno.

In queste terre desolate, il popolo degli Emryd si unisce alla razza dei Rajin; gli abitanti della città di Merville du Midì, nel deserto di Ellenroth.

Canti e danze, feste e banchetti, abiti dai mille colori… Queste sono le antiche tradizioni dei Emryd.
Un popolo ricco di vita e di storia.
I Nomadi di Sybilland nei secoli sono diventati abilissimi allevatori, degli splendidi cavalli Sylad, e accorti mercanti delle merci più pregiate e ricercate. Trascorrono metà dell’ anno nella steppa che divide le praterie del Serten dal deserto di Ellenroth; nei restanti mesi dividono il loro tempo tra i mercati di Meville du Midì, la grande città nel deserto, la ricca Kàrmin e la capitale, Oberian.

Anche se si mostrano sempre allegri e gioviali con i forestieri, tengono molto alla conservazione della propria cultura, per questo motivo i rapporti con il mondo che li circonda si limitano a quelli commerciali, e impedendo così ogni interferenza con la loro vita. L’unico popolo a cui hanno aperto le ‘porte’, sono i Rajin, gli abitanti del confinante deserto. L’antico Padre dei Nomadi stipulò un patto con il re dei Rajin, nei secoli passati, e da allora i due popoli divennero fratelli.

La loro abilità nel commercio si deve anche ai misteriosi poteri nascosti negl’occhi di alcune delle bellissime fanciulle della loro razza. Hanno il potere di ammaliare chi li osserva, tanto da convincere anche i più restii a fare un’ottima offerta…

Sylad, i giganti del Deserto.
Sono cavalli alti 2 metri e oltre, forti come montagne e resistenti come il lento fluire del fiume.
Per secoli gli Emryd li usarono per muoversi nella difficile steppa in cui vivono. Da sempre animali docili, mansueti, instancabili lavoratori e fedeli compagni; i Sylad accettavano di buon grado la vita isolata del deserto.
Negli ultimi anni però, è diventato un fiorente investimento per i Nomadi la vendita dei loro esemplari più possenti.
I signori della guerra… questo ora sono divenuti i Sylad.

Tàwar Melìncerin:

Conosciuto anche come Bosco di Giada, per il colore delle foglie di alcuni suoi alberi che brillano come il cuore dell’antica pietra.
Da sempre protegge Evanthìa (la Fonte dei Sogni), mutando continuamente il suo aspetto: chiunque lo attraversi, in breve tempo si ritroverà al punto di partenza, ai suoi margini; e semmai decidesse di rientrarvi avrebbe dinanzi a se un sentiero totalmente differente.
Solo i Prescelti dalla Fonte dei Sogni hanno il permesso di raggiungere Evanthìa, quando ella lo desideri.
Eppure, in alcune notti, quando la luna piena è in cielo, accade che, donne e uomini disperati, afflitti da devastanti sofferenze, nel momento in cui il dolore è tale da annebbiare persino la loro coscienza, vengano guidati, quasi in sogno, fino all’acqua della Fonte. Non si sa cosa avvenga loro in quel luogo, fatto sta che l’indomani, pur non avendo memoria di ciò che è accaduto durante la notte, sono pervasi da un avvolgente sensazione di conforto e speranza; ed è a questo punto che rinasce nei loro occhi la luce della vita.

Durante l’avvento dei Draghi il Bosco di Giada è stato dato alle fiamme, ed Evanthia ha abbandonato la Valle dei Sogni per un lungo periodo, almeno in apparenza.

Feudi

I principali Feudi che accompagnano il territorio della Capitale, Oberian, sono: Lamayek, Kàrmin, Soliràd, Arkan, e la solitaria Baruk.
Un’altra città degna di interesse è Kaèlin sviluppatasi sulla strada conosciuta come “la Via delle Shesaq”, che collega il territorio di Lamayek ad Evànnha, altra grande città della contea. Signora di questo territorio è  la Contessa Lepam ut Cloudfort, Eroe del Regno, che ha preso il posto dell’amato e rispettato Lord Rupert ut Wikred al quale è stata afffiancata per anni nella gestione del territorio prima di prenderne il posto dopo la Caduta del Dominio dei Draghi.
Introvabile, per chi non è stato invitato, è la città dei druidi Gwèdh Hebik, antica quasi quanto il Bosco di Giada, e costruita in esso.

Oberian, la Capitale:

Dove le distese del Serten lasciano il posto ai verdi promontori Perendin, nasce la grande città di Oberian.
Candida come i petali di una rosa bianca, forte e possente come una montagna, viva come il cuore di un bambino…
Le sue mura e tutti gli edifici sono costruiti con il Luman, la pietra bianca estratta dai monti Perendin.
Nella piazza centrale sorge, maestoso e circondata da splendidi giardini e cristalline acque il Castello Bianco, dove si svolge l’intera vita politica di Sybilland. Nelle sue mura si trova anche la sede del IV° Reggimento dei Cacciatori di Sua Maestà al servizio del Conte del sybilland.

Le strade Oberian brulicano di vita.  Ricchi mercati vengono allestiti tutti i giorni, soprattutto in primavera. Oltre ai tanti prodotti della regione, come il pregiato vino di Lamayek, il suo profumato grano, i tanti gioielli creati con il Luman; molte merci provengono dalla maestosa Kàrmin e da Merville du Midì, la grande città nel deserto del Ducato di Ellenroth al confine con Sybilland.
Questa splendida città è meta, inoltre, di bardi e cantastorie che cercano ispirazione sulla divina Fonte dei Sogni.
Le tante locande sono sempre piene anche grazie all’ esistenza della grande Biblioteca Ober, ricca di testi su miti e leggende riguardanti l’intera Valle dei Sogni.

Decine di fontane sono state costruite nei secoli nelle diverse piazze di Oberian, tutte dedicate e simboleggianti la Fonte dei Sogni.

Oberian è famosa per essere stata teatro della riconquiesta dei Seledi durante il Dominio dei Draghi. Questa città è diventata simbolo della Resistenza e della Riconquista, resistendo ad un assedio lungo e faticoso portato dalle forze almate dei cultisti provenienti da Isyldale e comandate da Segobath ut Drakenfeld, un tempo fedele alla Corona. L’esercito di Linnea, formato da Eroi e combattenti improvvisati, si riversò su quello di Segobath: fu uno scontro durissimo, con ingenti perdite da entrambi gli schieramenti che si concluse con una scontro fra la stessa Linnea e Segobath, e con la sconfitta e morte di quest’ultimo. Per giorni le pire con cadaveri dei nemici e degli alleati bruciarono insieme al fine di rammentare che un tempo erano tutti fratelli, e per mesi le mura di Oberian portarono quell’ombra prima di tornare bianche come un tempo.

Lamayek:

Il Feudo domina sull’intera prateria del Serten. Cavaliere dell’Ordine della Quercia.
Rinomata è l’Accademia delle Frecce Bianche, sede del I° Reggimento degli Arcieri di Sua Maestà.
L’agricoltura rende la Signoria di Lamayek uno tra i più ricchi feudi della Terra della Sybilla; e la sua buona posizione rispetto al Porto di Arkan, permettono un continuo scambio di merci e materie prime con le navi provenienti dai Mari del Sud.

Kàrmin:

la Baronia d’Oro. Il suo territorio è totalmente immerso nel Deserto di Sybilland, infatti la sua ricchezza viene, non dalla terra, ma dal commercio ed in particolare dal commercio di pietre preziose, oro e gioielli. Nei suoi borghi si sono stabiliti molti abili orafi. E i gioielli in essa prodotti vengono esportati non sono nella Valle, ma grazie ad Arkan, anche nelle lontane terre oltre i Mari del Sud.

Barùk:

Di estremo interesse in questo aspro e roccioso territorio è la produzione di armi e i Maestri Fabbri che in esso lavorano, utlizzando i metalli estratti dalle Miniere di Erevos.

Gwèdh Hebik:
La città dei Druidi di Giada, costruita sui maestosi alberi di Melìncerin, la Foresta di Giada.
Grandi palazzi in legno, con mille rune intarsiate, lunghe scalinate che si avvolgono come serpenti sui maestosi tronchi, silenziosi e mistici sentieri che attraversano parte della foresta…
I suoi abitanti, sono per la gran parte iniziati alle arti druidiche, e si dividono in 4 Confraternite:

I “Manti”,  signori degli Animali. Le loro abilità nascono da quelle degli animali ed i grandi poteri si innalzano a loro difesa.
I “Parvi” la cui affinità è con la Terra. I loro poteri si concentrano sulla vegetazione e si esprimono attraverso ogni sua forma.
I “Chiari” custodi della Vita; i suoi discepoli portano cura e guarigione, danno, ed in alcuni casi restituiscono, la vita. Negl’ultimi anni alcuni di loro si sono uniti, sotto la guida di Banik, agli Airmed, guaritori della Contea di Syrenton.
Gli “Scuri”, custodi della Morte. Difendono l’anello più doloroso del ciclo vitale, e per farlo, tolgono invece che dare.

La Leggenda:

La leggenda narra di una fanciulla di nome Evanthìa che, tormentata da sogni di morte e sofferenza, visioni terribili di guerre lontane, si nascose, la notte che divenne madre, nel Bosco di Giada e cominciò a piangere del male del mondo.
Il bosco, commosso dalla purezza del cuore di Evanthìa, decise di proteggerla, e tale fu l’unione tra la Natura e la ragazza, che quest’ultima si trasformò in un albero.
Ma anche sotto queste sembianze, non riuscì a cessare il suo pianto e così dal tronco cominciarono a sgorgare nuove lacrime, si formò in fine una pozza d’ acqua cristallina ai piedi di Evanthìa.

Allora nacque la Fonte dei Sogni, che concede solo ai più degni il dono della preveggenza, protegge i sogni del popolo di Sybilland, e, compito più gravoso, mantiene l’Equilibrio dell’Esistenza, nella Valle dei Sogni.
Tra tutti, Evanthìa, ha chiamato a sé tre Prescelti , i custodi del Passato, Presente e Futuro: suoi devoti discepoli che hanno il compito di proteggere l’unica sua discendente, di aiutarla ad assolvere il suo difficile dovere, e di accompagnarla nel giorno in cui si compirà il Destino della Veggente. La Fonte dei Sogni è speranza, è futuro… e per questo và nutrita e mantenuta viva.
Il potere che custodisce è grande, certe volte terribile… e per questo difficile da sostenere. Anche a causa di tutto ciò, esiste una maledizione… o meglio un destino, che ogni discendente di Evanthìa deve compiere.
La notte del suo 25esimo compleanno, viene accompagnata dai Prescelti, a cui è stata affidata fin dalla nascita, al cospetto della Fonte. In seguito non si sa più niente di lei.
Si dice che la discendente si immerga prima nell’acqua sacra, e poi venga avvolta dall’Albero, ed in esso scompaia.Sembra una sorte crudele, ma mai nessuna predestinata ha affrontato con un qualche timore o ripensamento questo compito. Sono nate per divenire la Fonte dei Sogni, e ciò desiderano essere.
Sicuro è che, prima del giorno del loro 25esimo compleanno, tutte divengono madri di una bambina, ci sarà sempre una discendente di Evanthìa… fino a quando la Fonte dei Sogni esisterà.

Dopo l’avvento dei Draghi e con la morte di Declid e della Discendente questo è cambiato. I Druidi hanno fatto in modo venisse costruito un tempio attorno alla Fonte dei Sogni, proteggendone la sua lenta rinascita. Ora questo maestoso albero che è rinato dal centro del Bosco di Giada è protetto dei Druidi che attendono il ritorno di Evanthia.

Sfere d’influenza: il Tempo, la Veggenza, il Destino.
Protettrice dei Sogni

Dal grembo della silente Eternità nacquero le 7 Sorelle, le Dee che rappresentano il ciclo dell’Esistenza.
La prima nata è colei che Illumina, la Luce dell’Esistenza, Adrena
La seconda nata è colei che genera tutti gli Esseri Viventi, la Grande Madre, la Vita, Nath.
La terza nata è colei che Osserva la Vita, l’unione dell’Unicità e della Molteplicità, la bilancia che mantiene l’Equilibrio, ThalAthaà, conosciuta dai mortali come Evanthìa.
La quarta nata è colei che attraversa l’Esistenza ed in essa genera il Potere, la Magia, Zotra
La quinta nata è colei che spezza la Vita, che genera Distruzione e Odio, Narichad
La sesta nata è colei che dona il Libero Arbitrio, colei che offre il Caos e piega il Destino, Sittaà, conosciuta dai mortali come Belit.
La settima nata è colei che fa scendere le Tenebre sull’Esistenza, il Silenzio, Skotha

Il Sybilland segue il culto delle 7 Sorelle, e di esse la protettrice della Contea è Evanthìa, la Dea dell’Equilibrio, colei che regge la bilancia tra il Bene ed il Male.
Vi è una distinzione tra i Templi dedicati alle 7 Sorelle e quelli esclusivamente dedicati ad Evanthìa. Nei templi comuni i devoti pregano per riporre la loro fede sulla serenità della loro Esistenza, offrendo doni e cibo anche alle Sorelle Oscure, come Narichad Sittaà o Skotha.
Nei templi dedicati ad Evanthìa giungono per chiedere aiuto e protezione, nel caso in cui nella loro Esistenza il male abbia prevalso sul bene.
Il culto di Evanthìa, conosciuta anche come ThalAthaà, la terza nata, la Dea che unisce in sé la forza dell’Unicità con la perfezione della Dualità, è incentrato sulla venerazione dell’Equilibrio dell’Esistenza. L’accettazione del dolore nella vita permette di godere anche del bene che essa offre. Ritrovare l’equilibrio, vuol dire saper interpretare i segni del passato e ricondurli nel presente per la maturazione e la crescita del proprio spirito.
I suoi sacerdoti sono veggenti, ed a seconda del dominio per cui hanno studiato e si sono allenati, possono vedere uno dei diversi momenti dell’Esistenza.
I custodi del passato sono in grado di accedere ai ricordi della vita degli esseri viventi.
I custodi del presente possono vedere l’animo delle persone, scoprendo i loro segreti e le loro paure.
I custodi del futuro sono i veggenti, che hanno il dono di vedere frammenti del futuro degli esseri che li interpellano.

La comunità dei Druidi di Gwèdh Hebik ha subito ingenti perdite con il Dominio dei Draghi, la più grande delle quali è stata la morte di Declid Alurith, Maestro dei Druidi di Giada, Signore dei Nardìn, Signore di Gwèdh Hebik, Custode del Passato. Qualcuno narra che Declid si sia sacrificato per permettere a Linnea Selede Isilva di incontrare Evanthia e salvare la Valle dei Sogni dal Dominio Dei Draghi. Egli era il compagno di Lady Lepam e fu il maestro del Nyana, Domynic Selede. C’è chi narra che non sia realmente morto, ma resti sospeso, in attesa che Evanthia gli conceda di tornare.
Questa tesi è avvalorata dal fatto che Gavin una splendida e argentea civetta non lasci mai il Bosco di GIada.

Le Confraternite dei Druidi:

I “Manti”,  signori degli Animali. Le loro abilità nascono da quelle degli animali ed i grandi poteri si innalzano a loro difesa.
I “Parvi” la cui affinità è con la Terra. I loro poteri si concentrano sulla vegetazione e si esprimono attraverso ogni sua forma.
I “Chiari” custodi della Vita; i suoi discepoli portano cura e guarigione, danno, ed in alcuni casi restituiscono, la vita. Negl’ultimi anni alcuni di loro si sono uniti, sotto la guida di Banik, agli Airmed, guaritori della Contea di Syrenton.
Gli “Scuri”, custodi della Morte. Difendono l’anello più doloroso del ciclo vitale, e per farlo, tolgono invece che dare.

Rasik, Signore dei Rinnegati.

In origine erano anch’essi druidi, ora sono solo creature malvagie che tentano di corrompere la Natura, trasformandola in odio e violenza, distorcendo i doveri degli Scuri. Questo pericoloso esercito si nasconde oltre i promontori Perendin, al confine con il Kendrew. I loro padroni, invece, vivono e comandano un arcipelago nei misteriosi Mari del Sud. Vengono chiamati i Grigi, i Corruttori, ricordati nelle leggende come spiriti insaziabili. Si teme che ora le loro brame si rivolgano verso l’intero Regno della Valle dei Sogni, purtroppo non si fermeranno finché non avranno ottenuto ciò che vogliono.